(...) Nella Poesia di Marina la prima cosa che colpisce è la levità del tocco. La frase poetica, pur incisiva e precisa non è mai perentoria ed esaustiva. I colori della tavolozza sono prevalentemente quelli dei “chiaristi”; la luce soffusa permea tutte le cose, le persone, i sentimenti e i luoghi.
Li riunisce e li vela in un’atmosfera unificante che non tende ad appiattirli e a banalizzarli ma li integra completamente in una realtà interiore di grande ricchezza e di assoluta eleganza. Per tornare al parallelo pittorico, la realtà viene come unificata da quella che i pittori chiamavano “velatura”. “Rosa della Memoria Rosa della Dimenticanza” è un viaggio non solo dentro l’anima di un poeta, una poetessa , che svela la sua intimità ma è il viaggio nella complessità tanto del suo intimo che del mondo che la circonda, come si presenta ai suoi occhi e al suo cuore. Marina non è il poeta che si compiace della propria sensibilità e considera l’esterno un corollario alle sue emozioni e l’esperienza poetica il solo disvelamento di sè, il compiacimento verso la propria morbilità emozionale. Quello di Marina è un viaggio complesso, completo, largo e generoso. E’ un viaggio dentro se stessa e fuori da se stessa. dalla PREFAZIONE a cura di Rodolfo Vettorello |