Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri:
dall'Atlante Letterario Italiano
G. Adorni [In trina di parole...] «Con questa raccolta l’Autrice ci offre una testimonianza intensa, consapevole, della sua sofferta maturità… In ogni frangente di vita, adombrata in queste composizioni, è ricorrente una forza interiore “positiva”, un’aristocratica cordialità che coinvolge e che persuada… Un esordio felice, di alto spessore e valenza, di un’Autrice già pluripremiata e della quale, a lungo, si sentirà parlare…»;
R. Boggi [In trina di parole...] «Con le sue liriche l’Autrice sa regalare la ricchezza di un dubbio, l’imprevisto colore di un’emozione, la maliziosa complicità di un sorriso, la speranza di una corda da afferrare e persino l’inquietante e selvatico profumo da amatori del fiore del sambuco… Voi che indagate indiscreti tra le parole di P., alla sua poesia, chiedereste di più?»;
R. Bruschi [In trina di parole...] «Il linguaggio di P. è fresco, ravvivato da un ritmo personale, dove alle metafore e alle assonanze ricercate, fa da contrappunto un dettato morbido e sincero…Lo stile si muove tra il declamatorio e l’intimistico, toccando le varie corde del genere lirico, e andando alla ricerca di nuove soluzioni formali, per racchiudere in poche sillabe emozioni e guizzi di luce…»;
A. Coppola [Nessuno parli Una Rosa e le Altre] «La poesia della P. è un colloquio tenero, suadente a non mancare l’impegno all’appuntamento con la Poesia…Marina forma uno svelto apologo poetico, quasi una effervescenza spirituale della natura; il luogo della riconversione, del recupero dentro un’accezione generazionale antropologica; in queste poesie c’è la tessitura di una leggenda biografica, c’è il consenso di un’oasi di rifugio conclamato da un dramma esistenziale…»
R. Gambini [Nessuno parli Una Rosa e le Altre] «P., con questa sua riuscita e decisamente interessante prova, si immette in un filone lirico per lei abbastanza inconsueto, ma non perde la sua personalità poetica, non rinnega le scelte che fanno unica e individualistica la sua produzione: la discorsività della composizione risolta in musica; la piacevolezza delle immagini, rivestite da un sorriso, anche mesto all’occorrenza, ma frutto della presa di coscienza delle umane debolezze; l’interesse per il mondo che la circonda, che sa divenire poesia…Così come, eludendo le trappole del prosastico, non rinnega le scelte stilistiche che la fanno riconoscere: la ricerca della parola significativa ed al medesimo tempo armoniosa, la rapidità del dettato, i lampi s’espressione immaginativa, i toni ora acuti, ora sommessi, del verso…»;
S. Guerrieri «P. è tributaria di quello che resta della cultura classica rivista e avverte i brividi di un male originario e di una malinconica impotenza esistenziale che si dipana in lessico colloquiale, misteriosamente ermetico e metafisico, in momenti visivi venati di simboli, dove riaffiora la grazia di un lirismo fluido, aereo, solare, rifluente dal sogno alla memoria e dalla memoria al sogno, alla pietas, alla contemplazione del paesaggio interiore…»;
G. Lazzarotti [Nessuno parli Una Rosa e le Altre] «Succede talvolta che un Poeta, con la sua sensibilità si inoltri nel Mistero, penetri l’Ineffabile…allora si celebra una magica simbiosi e da questo unicum di anime scaturiscano parole dense di incantamenti…Liriche dolcissime e strazianti, che sembrano voler carezzare, con suadenti parole…Grazie, Poetessa.»;
A. Magnavacca [In trina di parole...] «Questa prima raccolta di P. è nata nel segno dell’amore. Dalle parole – che incidono e comunicano con forza – emergono metafore e immagini rese suggestive da appropriate scelte lessicali…Una raccolta poetica di sostanza, capace di arrivare al cuore…»;
S. Nuvolone [Nessuno parli Una Rosa e le Altre] «La poesia di P. è un’espressione di eleganza e di stile, dove raffinatezza e cultura ben si amalgamano per rendere partecipe il lettore di sentimenti ed emozioni. Una lirica dall’apparenza gentile, ma pungente ed acuta, che riesce a colpire, profondamente…Spero che in molti maledicano i poeti, li maledicano perché cercano le parole che toccano l’anima, e appena sfiorare i nostri sentimenti è più doloroso di un colpo di spada. Tu hai questa dote, Marina. Usala con attenzione »;
A. Quasimodo [Nessuno parli Una Rosa e le Altre dalla prefazione] «Come le rose, anche queste pagine hanno molti colori… e ciascuno di essi serve a rappresentare un istante di vita, un tratto, un sentimento… Lo strumento che la Poetessa ha scelto per esprimersi è un Verso che definirei “classico”, studiato e sempre perfettamente calcolato al fine di isolare sintagmi essenziali che risaltano e producono un’eco attraverso rimandi fonici di rime e assonanze: un gioco di specchi che permette di perdersi meravigliosamente nel giardino di rose… Sembra di poter leggere nelle poesie di questa Autrice quanto piena sia la sua vita: tutti gli impegni lavorativi, culturali, sociali, familiari… occupazioni che però ogni tanto vengono come sospese per lasciare spazio al silenzio, ad un percorso a ritroso nel tempo e nello spazio che permetta di ricostruire – e quindi riempire di senso – le tappe di una esistenza ancora breve, ma già costellata di molte soddisfazioni e riconoscimenti pubblici e privati. Tutti meritati, non posso che aggiungere »;
A. Romano [In trina di parole...] «Versi potenti, graffianti… P. punge, lanciando provocazioni tra effluvi di rose… Abilità stilistica, che ha per humus una larga riflessione e una lunga sedimentazione, sensibilità pittorica e musicale, tematiche di ampio respiro affrontate con notevole padronanza… Un’opera prima che già rasenta l’eccellenza.»;
E. Sangiovanni [In trina di parole...] «Una voce poetante di profonda capacità espressiva ed emozionale… che non esita a tentare strade nuove, sperimentali… L’elemento descrittivo è usato dall’Autrice con rapidità e sicurezza di tratto, mai fine a se stresso, così come la musicalità del verso non si fonda su facili ritmi, ma è polifonia originata da un sapiente e attento ascolto…»;
R. Sarra [Nessuno parli Una Rosa e le Altre] «Ci sono opere che fanno riflettere, altre che procurano il piacere della lettura, altre ancora che stupiscono per la loro originalità lasciandoci così inevitabilmente senza fiato. È il caso di questa splendida opera che con grande enfasi comunicativa, ci prende per mano accompagnandoci lungo l’affascinante percorso tracciato da P. che si esprime nella genialità derivante da un appassionante ritorno alla classicità… La raccolta palesa uno straordinario inno all’amore, la sola cosa che conti per la Poetessa di Aulla che esce così allo scoperto per aprire al mondo il proprio cuore intriso di nobile sentimento…»;
M. Tesconi [In trina di parole...] «Una lirica pura, dove la ricercatezza sta nell’intento del messaggio, e la forma è un soave intessere di emozioni, ricordi, omaggi… Un prezioso ricamo profumato per chi vuole cogliere la poesia come un fiore…»;
R. Vettorello [Nessuno parli Una Rosa e le Altre] «Ci sono poesie che si leggono per il puro piacere di cogliere bei significati ed emozioni attraverso la musicalità della costruzione e l’armonia dei singoli versi. Ci sono altre poesie che si sa già dalla prima lettura che resteranno dentro a lungo, forse per sempre. Riconosco alla splendida Poesia (devo passare alla maiuscola) di P., una funzione maieutica, quella di aiutare tanti pensieri e tanti sentimenti a venire alla luce. Il dono più grande che viene da una Poesia bella e importante è quello di stimolare chi ami la scrittura a concepire, a sognare, a sperare di produrre anche solo una nuova frase di poesia ».