Autori:Marina Pratici
Edizione:Sbc Edizioni, Ravenna 2010 Romano - pp. 120 Prezzo:€ 13,00 |
Nessuno parli. Una rosa e le altre di Marina Pratici, prefazione di Alessandro Quasimodo, (postfazioni critiche di Antonio Coppola, Rina Gambini, Giuliano Lazzarotti, Silvano Nuvolone, Roberto Sarra e Rodolfo Vettorello - SBC edizioni, 2010): un’opera poetica unica per condividere ‘istanti e stagioni. Primavere, estati, autunni dolci (…). Se l’inverno verrà, sarà domani’ come dalle parole dell’Autrice nell’introduzione.
Alessandro Quasimodo - Come le rose, anche queste pagine hanno molti colori…e ciascuno di essi serve a rappresentare un istante di vita, un tratto, un sentimento…Lo strumento che la Poetessa ha scelto per esprimersi è un Verso che definirei “classico”, studiato e sempre perfettamente calcolato al fine di isolare sintagmi essenziali che risaltano e producono un’eco attraverso rimandi fonici di rime e assonanze: un gioco di specchi che permette di perdersi meravigliosamente nel giardino di rose…Sembra di poter leggere nelle poesie di questa Autrice quanto piena sia la sua vita: tutti gli impegni lavorativi, culturali, sociali, familiari…occupazioni che però ogni tanto vengono come sospese per lasciare spazio al silenzio, ad un percorso a ritroso nel tempo e nello spazio che permetta di ricostruire- e quindi riempire di senso- le tappe di una esistenza ancora breve, ma già costellata di molte soddisfazioni e riconoscimenti pubblici e privati. Tutti meritati, non posso che aggiungere
Una raccolta di versi densi di profonda tensione espressiva, di mediazioni allegoriche tra l’io più profondo e il suo perimetro reale e storico, già dal suggestivo titolo emblematica di forti sensazioni. Marina Pratici consegna alla contemporaneità un mondo fra due millenni dove verità e dubbio accordano identità spirituali ed esperienze sociali: ‘Sembra sporcata dal gocciolio / del mio cappotto / questa neve scordata, / come un barbone, / al margine della strada. / Odore di vetro / di altra neve, di altre ore / (…)’. Un poema della rosa che è, soprattutto, una nuova lente attraverso cui questo affascinante fiore, antico e pragmaticamente moderno, sboccia con rari vertici lirici da evocati giardini vittoriani nei recessi del nostro tempo, ad affermare un'esistenzialità autentica e pur controversa: ‘È saggio / il Vecchio Vento del Nord / mette nel sacco / grano e gramigna / scarti di vetro e topazi stellati / nobili fiori e fiori sgraziati.’.
(dalla Recensione a cura di •Daniela Quieti Pubblicata su: Thema - L'informazione nr. 9/2011) Le poesie di Marina Pratici sarebbe giudizioso definirle “speculative” per le risorse di modi e tempi che rappresentano e in cui si nutrono nel suo pneuma. Gli incipit dei poeti, da Pound a Rilke, sono esplorative e si mostrano col potere di introdurre ogni lirica. Questo libro Nessuno parli così fantastico, penetrato da un armonioso concertismo raveliano, raggiunge punte di misurato equilibrio versale. Il saper “rinvenire” evocare personaggi letterari e favole ci dà il senso che le parole non sono messe a caso ma provengono da una meditata e specchiante riflessione.
Marina Pratici va in scena cautamente, quando si fa vedere ha da dire, svuota l’io dalla catafratta mescolanza delle cose per entrarvi caricata e rigenerata. Alcune poesie chiare come l’acqua e pervase di ricordi fanno pensare ai crepuscolari, non che la poesia sia crepuscolare, non c’è crepuscolo, sfinitezza, c’è la voce ferma di chi vuole sfidare l’inviolabile. Forse c’è anche una punta di ironia qua e là, ma solo per “impegnare” la frase che segue.: “..Le isole Aran,/hanno seni invisibili/ come le modelle di Chanel/ e fianchi di puledra/che disarciona il sole/e nitrisce nel libero argento”. Versi che godono di un approfondimento semantico; non è il caso che sorregge l’impianto ma una padronanza lessicale che equilibra anche qualche verso che va da solo. Certo, queste poesie mostrano non tutta la superficie della Pratici ma il mondo racchiuso nei tasselli di una troppo sofferta vulnerabilità. (Recensione a cura di Antonio Coppola Pubblicata su: Fiori del male, I nr. 46/2010) |